Che sia una pausa pranzo veloce, un aperitivo, una cena sfiziosa o una semplice merenda, in Emilia Romagna la fanno da padrone: piadine, tigelle e crescentine.
Ma quali sono le caratteristiche di questi prodotti del territorio? Iniziamo dai tre ingredienti presenti nella loro panificazione: farina, acqua e strutto. Tipica della Romagna è la piadina, che ha da poco ottenuto la certificazione IGP. Viene cotta sul fuoco sopra una piastra in ghisa, e farcita salata o dolce a seconda del gusto. Ne esistono due tipi: una spessa e morbida tipica dell’entroterra, e una più sottile che si consuma nelle località lungo la costa. A Modena troviamo invece le tigelle. All’impasto base di farina, acqua e strutto si aggiungono latte e lievito di birra e vengono cotte con la tigelliera sul fuoco. Ottime accompagnate dai salumi locali! A Bologna invece ci sono le crescentine. L’impasto di farina, latte, strutto e acqua viene fritto. Servite calde, sono ottime con salumi e formaggi morbidi da spalmare come lo squacquerone. La crescenta invece ha già all’interno dell’impasto dei pezzettini di prosciutto, salame o mortadella, e viene cotta al forno.
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